Ogni psicologo prima o poi nella sua vita si sentirà dire: “anche io sono un po’ psicologo perché capisco quello che vogliono dire le persone”.

Quindi cosa fa lo Psicologo? Tutti noi capiamo le persone. Le capiamo per il semplice fatto che siamo persone. Ognuno di noi, nei suoi ragionamenti non può fare a meno di generalizzare le proprie esperienze.

Ognuno di noi attribuisce agli altri decisioni e comportamenti, modi di dire e di pensare che  caratterizzano la propria persona. I barbieri sono un po’ psicologi perché ti ascoltano.

Anche io sono un po’ barbiere perché da 15 anni  mi taglio i capelli da solo. Purtroppo quando mi capita di andare dal barbiere mi rendo conto della differenza. Forse siamo un po’ medici quando sappiamo che per un mal di testa dobbiamo prendere l’aspirina? Non credo.

Lo psicologo è un professionista. Un professionista è colui che a fronte di conoscenze specifiche acquisite e di esperienza maturata, è capace di trovare soluzioni specifiche a problemi noti o ignoti con soluzioni già sperimentate o inedite.

Per diventare psicologo in Italia è necessario laurearsi in un corso di psicologia ed abilitarsi alla professione.

Attualmente dopo un corso triennale e relativo tirocinio in itinere, dopo il biennio magistrale e relativo tirocinio in itinere, è indispensabile un ulteriore anno di tirocinio post lauream.

Solo allora sarà possibile accedere  all’esame di stato per l’abilitazione professionale.

Nell’articolo “cos’è la psicologia” ho già descritto perché la psicologia è una scienza.

Ma perché lo psicologo è uno “scienziato?”.

Lo psicologo solo in tempi relativamente recenti si è accostato alla psicoterapia riconosciuta dalla legge: circa 30 anni.

In passato gli psicologi erano uomini da laboratorio alle prese con le loro ricerche speranzosi di poter generalizzare i loro risultati da tradurre in leggi scientifiche.

Nell’ultimo secolo sono stati ideati e sviluppati molteplici orientamenti ed approcci alla mente ed al suo funzionamento: il più famoso è sicuramente quello psicoanalitico.

Come molti sanno Freud, fondatore della scuola psicanalitica, non era uno psicologo ma un medico.

Freud grazie alle sue geniali intuizioni, oggi discusse, introdusse il concetto di malattia funzionale: un disturbo riconoscibile e portatore di disagio che però non era riconducibile a cause organiche. Il problema era causato quindi dalla nostra mente.

Gli psicologi fino ad allora, poco si interessavano del corretto funzionamento della mente e delle sue patologie. Loro tendevano semplicemente a scoprire quei meccanismi riconducibili ad un ottimale adattamento all’ambiente e le cause  del nostro comportamento.

Ho accennato che esistono diversi orientamenti psicologici, riconducibili ad altrettante scuole di pensiero. Non è adesso il momento di descriverli, forse successivamente, basta sapere che oggi lo psicologo professionista contribuisce al benessere diffuso nella persona.

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