Tutti sono fissati con i disturbi di personalità.

Cari tutti,

Per capire cosa sono è necessario però sapere cos’è la personalità.

stavolta parliamo di cose serie. E anche di cose difficili. Ne parliamo come sempre terra terra.

Spero comunque che hai già visto il video sproloquio così hai capito a cosa vai incontro mettendo la mascherina con gli occhiali.

Oggi ci raccontiamo invece come funziona la tua personalità. Ti do subito una brutta notizia. Non assomigli ne ad un cavallo, ne ad una tigre, ne ad una farfalla. Ok, a sto punto te la dico tutta: non assomigli neanche ad un personaggio della casa di carta.

La bella notizia è che a prescindere da quello che ti hanno raccontato o che hai creduto fino ad oggi: una personalità ce l’hai. È impossibile non averne.

L’unica cosa è che puoi averla equilibrata o disturbata. Vabbè diciamo più o meno equilibrata.

Sintesi velocissima:

La psicologia è la scienza che studia i comportamenti degli esseri umani. Esattamente come gli etologi studiano il comportamento degli animali. Fare l’etologo è più facile solo perché gli animali non si sopravvalutano e non pensano di essere importanti.

Alcuni comportamenti sono direttamente osservabili dagli altri, cioè quello che le persone fanno; e altri non sono direttamente osservabili dagli altri: quello che le persone pensano e provano emotivamente.

Lo so che ultimamente gli scienziati non ti fanno molta simpatia. Stanno tornando gli scienziati pazzi. Arriva lo scienziato pazzo.

Comunque: Una volta ho letto in un libro sta cosa e mi si è stampata nel cervello in modo indelebile.

La nostra personalità è il modo abituale che abbiamo di fare esperienza: di comportarci, di pensare e di provare emozioni.

In poche parole è impossibile non avere una personalità. Dire: “quella persona non ha personalità non significa niente”.

E andiamo con ordine: da cosa è formata la personalità?

La personalità è formata dai nostri tratti, dal nostro temperamento e dal nostro carattere.

Ormai, a livello scientifico, si è concordi nell’affermare che i tratti sono biologicamente determinati ed ereditabili esattamente come il colore dei nostri capelli. Che parolone: scientifico: vabbè tutte minchiate. Io sono del sagittario.

I tratti dovrebbero essere le parti più semplici della nostra personalità e sono molto pochi. Ad esempio l’introversione, l’estroversione, la stabilità emotiva, l’apertura mentale, la dinamicità e qualche altro.

Il temperamento si forma mettendo insieme più tratti ed il carattere e il risultato del temperamento in interazione con l’ambiente. Non mi ricordo se in latino o in greco, temperare significa appunto mescolare. Come i colori a tempera che possono essere facilmente mescolati per creare colori diversi.

Per esempio una persona tendenzialmente introversa ed emotivamente instabile potrebbe avere un temperamento evitante e pertanto facendo continue esperienze punitive potrebbe strutturare un carattere diffidente e restio alle nuove esperienze in modo da tutelare il proprio equilibrio emotivo.

Chiusa parentesi veloce.

Ognuno di noi pertanto rimodula, quando è opportuno, il proprio carattere sulla base delle esperienze di vita. Questa cosa qui invece non avviene, o avviene male, a fronte di gravi disturbi della personalità. In poche parole una personalità “disturbata” tende a far fare sempre le stesse cose, anche senza risultati desiderabili, a prescindere dalle interazioni con l’ambiente circostante.

La nostra personalità ha quindi lo scopo di favorire e ottimizzare le nostre esperienze di vita positive assecondando le nostre predisposizioni biologiche.

La stessa personalità pertanto, se funziona abbastanza bene ed in modo utile ci migliora la qualità della vita.

Attualmente studiosi e ricercatori sono pertanto d’accordo e ci dicono di cominciare ad evitare di parlare di personalità attraverso etichettature.

In passato si è abusato di etichette che se da una parte erano utili a condividere concetti tra i professionisti, dall’altra hanno perso di vista l’individualità delle persone trascurando sfumature indispensabili utili a promuoverne il cambiamento. La cosa che stava andando fuori controllo è che molte etichette erano prive di accurato approfondimento scientifico.

Com’è fatta quindi una personalità equilibrata e che funziona abbastanza bene? E cosa comportano i disturbi di personalità?

Di nuovo, Gli scienziati che approfondiscono queste tematiche sono attualmente d’accordo nell’identificare due dimensioni principali:

  • quella che riguarda il rapporto con sé stessi;
  • quella che riguarda il rapporto con gli altri.

Per quanto riguarda il rapporto con sé stessi, una persona con una personalità equilibrata dovrebbe avere le idee abbastanza chiare circa la propria identità, i propri desideri ed il modo in cui ci si può realizzare in questa vita. Ognuno di noi dovrebbe praticamente sapere chi è, cosa vuole e cosa può fare per ottenerlo. Oltre ad identificare bisogni e desideri, inoltre, dovrebbe avere le idee abbastanza chiare su “come” poter soddisfare le sue esigenze senza compromettere la propria incolumità né quella altrui.

E qui entrano in gioco gli altri. Nel soddisfare i propri scopi, ci si rende conto che esistono anche gli altri? Si comprende che gli altri hanno anche i loro bisogni che possono essere diversi dai propri? Si è capaci di comprendere e accettare gli stati emotivi altrui?

Che tipo di intimità si riesce ad avere nelle relazioni con gli altri? Si è capaci di modulare la distanza relazionale sulla base del tipo di ruolo ricoperto e delle aspettative? Si è capaci di comprendere che ogni relazione è diversa dalle altre? In che modo vengono instaurate nuove relazioni? E per quale motivo? Ecc… ecc…

Praticamente ogni volta che la risposta a queste domande produce comportamenti non desiderabili e che compromettono la qualità della vita, possibilmente siamo di fronte a persone con la personalità che non funziona benissimo.

Spero che adesso le cose sono più chiare ed hai capito più o meno cosa sono i disturbi di personalità.