In psicologia cognitiva di dice che:

Siamo il prodotto di tutte le decisioni che abbiamo preso nella nostra vita.

Il bello è che alcune scelte possiamo farle una volta sola, non si torna indietro e nessuno ce lo dice davvero. Altro che 5G.

Ognuno di noi decide continuamente qualcosa. Ognuno di noi decide continuamente di fare o di non fare qualcosa. Ad esempio in questo momento io sto continuando a decidere di registrare e tu stai continuando a decidere di guardare. Potresti chiudere in qualsiasi momento, ma non l’hai ancora fatto. Quindi stai di fatto decidendo di continuare.

Nel libro “la spinta gentile” o in originale “NUDGE” c’è un capitolo bellissimo. Thaler, l’autore, ha vinto il premio nobel per l’economia. Si occupa di psicologia economica.

Sto signore ci racconta di come siano assurde alcune decisioni che prendiamo e di come siano influenzate senza che ce ne accorgiamo.

Praticamente si stupisce di come per decidere le cose più irrilevanti per la nostra vita impieghiamo un sacco di tempo. Anche per comprare un cellulare. Siamo bombardati di informazioni. Pubblicità. Recensioni. Cerchiamo opinioni. Chiediamo opinioni. E tutto quello che sai benissimo. Alla fine tutti i cellulari sono uguali e per capire se spendere in più o in meno 50 euro sprechiamo un sacco di tempo e un sacco di energia.

Eppure non sono decisioni che ci cambiano la vita per sempre.

Invece, per quelle cose che possiamo decidere una volta sola e per le quali magari tornare indietro è difficilissimo se non impossibile, magari basta una sbronza presa bene è abbiamo deciso.

Sposarci, lasciare gli studi, continuare gli studi, fare figli, rinunciare ad un’opportunità lavorativa importante all’estero e tutto il resto che ci cambia la vita per sempre.

Ci hai mai pensato?

Nella nostra vita prendiamo decisioni da 4 soldi cercando compulsivamente informazioni e cercando di usare la testa. Le decisioni che invece dovremmo prendere pensandoci giorno e notte le prendiamo di pancia o con una pacca sulla spalla.

Ma come funziona sta cosa. Tu lo sai perché sei nato? Io si. E prima o poi magari te lo racconto. Me l’ha detto mia nonna.

Comunque, l’altra sera ho incontrato un amico al pub 55 di Campofelice di Roccella (Palermo) e mi fa: “compà ci devi fare un video, com’è che ci siamo ritrovati tutti con figli”. Ok. L’idea è questa. Non voglio parlare di figli, ma l’hai capito, voglio parlare di come ci siamo ritrovati nella situazione in cui siamo.

Siamo decisioni o nostre o di qualcun altro.

Ogni decisione produce comportamenti più o meno consapevoli. E sai pure che ogni comportamento è utile almeno apparentemente.

Alcune decisioni le prendiamo solo perché ni siddia fare qualcosa che potrebbe essere più utile. Altre le prendiamo per desiderabilità sociale. Cioè facciamo qualcosa solo perché in famiglia o in società ci si aspetta che facciamo quella cosa li. Solo pochissime le prendiamo con consapevolezza, desiderio e impegno.

Se non l’hai fatto, guarda il video in alto e verso metà ti faccio vedere uno schema sul Decision Making.

 

C’era una volta un signore inseguito da una tigre che correva come un pazzo per non farsi sbranare. Ad un certo punto correva così forte che non si accorge del precipizio che aveva raggiunto e cade. Fortunatamente con un riflesso fulmineo si aggrappa ad una pianta che sporgeva dal burrone. Era a praticamente un metro dal piano e poteva risalire tranquillamente. L’unico problema era che la tigre era li sopra che lo guardava ruggendo aspettando di poterlo afferrare. Te lo immagini? Devastante. Sopra la tigre. Sotto il vuoto. Mamma mia. Al posto suo che avresti fatto? Salire e morire o lasciarti andare e morire? Te lo dico io che ha fatto quel signore. Mentre era aggrappato ha notato che la pianta aveva delle fragole. Ne ha presa una e l’ha mangiata. L’ha mangiata pensando che quella era la fragola più buona che aveva mai mangiato.