La psicologia è inutile?

Alcune cose mi danno fastidio. Tra queste cose c’è la banalizzazione della psicologia e dei suoi contenuti.

Magari poi ci lamentiamo se qualcuno dice che la psicologia è inutile. Per non parlare di quando tutti si sentono un po’ psicologi.

Quando la psicologia ingenua arriva al pubblico non fa altro che screditare i molti professionisti che si impegnano attivamente per la sua promozione professionale e scientifica.

Stavolta mi sono imbattuto in questa immaginetta divulgata su facebook da un noto portale di intermediazione tra domanda e offerta di psicologi.

Questa immagine sintetizza tutto ciò che può esserci non solo di ridicolo e banale ma anche di pericoloso.

Già la presentazione è assurda. Passare all’azione? Ma passare all’azione cosa. Se sono arrabbiato quindi devo spaccare tutto? Se sono geloso allora devo spaccare la faccia a qualcuno?  Non è raro per questo motivo che gli interventi seri evitano certe banalizzazioni. È sempre necessario passare all’azione per ristabilire un adeguato equilibrio emotivo? Assolutamente no. Anche perché “passando all’azione” potremmo complicarci la vita.

Andiamo avanti:

  • Ti manca qualcuno? CHIAMALO;

e perché. Perché dovrei chiamarlo? Perché mi manca? Chi è? e se l’ho già chiamato posso richiamarlo? Quante volte? E se io non gli manco altrettanto? Chi ha scritto sta cosa capisce che potrebbe incoraggiare qualcuno a chiamare l’ex fidanzata che non vede da anni e che si è rifatta una vita mentre lui no?

  • Vuoi vedere qualcuno? INVITALO;

e quante persone ci sono che non vogliono uscire con noi. Se la persona che ha scritto sta cosa avesse mai ricevuto persone in studio, dovrebbe sapere benissimo che ci sono delle volte in cui l’ultima cosa da fare è suggerire di invitare qualcuno. D’altra parte se alcune relazioni finiscono o si trasformano ci sarà pure stato un motivo. Altro discorso è se la persona interessata ha difficoltà relazionali e magari è particolarmente inibita nel proporre inviti. Ma nell’immagine non è specificato questo. Nell’immagine non è specificato: “sei ansioso?”.

  • Desideri che ti capiscono? Spiegati.

Certo. Imparare ad esprimere al meglio quello che pensiamo per condividere le nostre idee, i nostri pensieri ed i nostri stati emotivi è importantissimo. Ma perché l’immagine non specifica che gli altri potrebbero pure non essere d’accordo? Ho conosciuto persone che soffrono perché non riescono a “spiegarsi”. In realtà si spiegano benissimo ma non erano “comprese”. Semplicemente gli altri non condividevano i loro pensieri e loro soffrivano perché credevano di vivere un’ingiustizia. Ecco, una cosa importantissimo è comprendere la differenza tra dire quello che pensiamo ed eventualmente accettare che gli altri la pensino diversamente. Questa cosa è difficilissima in alcuni disturbi.

  • Hai una domanda? FALLA.

Sicuro? Certo falla. Ma siamo sempre li. Falla sta domanda se sei ansioso. E se la domanda è sbagliata? Smettiamola con sta cosa che le domande sono sempre legittime. Non è vero. Certe volte le domande sono sbagliate ed inutili. Magari è più importante chiederci se ci stiamo facendo la domanda giusta. Per non parlare che se sei un bipolare in fase maniacale durante un seminario e cominci a sparare domande a raffica disturbando tutti, gli altri vorrebbero ucciderti.

  • Ti piace o non ti piace qualcosa? DILLO;

qua l’artista addirittura ha sentito la necessità di prendersi due righe per esprimere la banalità delle banalità. Non bastava un rigo. Meglio essere ridondanti. Quindi se non mi piacciono i negri devo dirlo? Se mi piace la droga pure? Vado a dirlo direttamente alla polizia?

  • Vuoi qualcosa? CHIEDILO;

finalmente qualcuno che legittima tutti i bambini che dicevano agli altri bambini: “tua madre è mia”.  Finalmente, ci voleva.

  • Ti piace qualcuno? DIGLIELO;

forza, tutti a telefonare alle madri dei nostri compagni delle scuole. Finalmente possiamo dire quello che abbiamo sempre pensato.

 

Ok. Torniamo seri. Ci siamo capiti.

In realtà non ci sono azioni giuste o sbagliate in sé.

Quello che davvero dovremmo saper fare tutti per migliorare la nostra vita ed il nostro benessere psicologico è la capacità di saper contestualizzare e decentrarci.

La cosa più grave che fa la vignetta è trascurare l’incapacità che hanno alcune persone di decentrarsi dal loro egoismo per riconoscere che gli altri hanno altrettanti bisogni, pensieri ed emozioni e che non necessariamente devono coincidere con i nostri bisogni ed i nostri desideri.

A Palermo dovremmo saperne qualcosa, o no. Avete mai visto così tante persone in un posto che agiscono trascurando la possibilità di poter non essere apprezzate?

La fine dell’immagine la condivido: “abbiamo una sola vita. Evitiamo di perdere tempo con ste  str****te”.

La psicologia è inutile? No, quando è inutile non è psicologia.

 

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