Di solito si chiama lo psicologo per regolare il nostro clima interno. Stavolta li stanno chiamando per cambiare quello della terra.

Al Telegiornale hanno appena detto che quest’anno il caldo sarà più caldo e che ogni anno sarà sempre più caldo. Ansia o Gioia?

Entro 100 anni il caldo e la siccità svuoteranno Palermo dai palermitani. Ansia o Gioia?  ma la città rimarrà invivibile. Tristezza.

Sul fatto quotidiano, leggiamo che i climatologi chiedono l’aiuto degli psicologi perché non riescono a capire il motivo per il quale l’umanità non cambia il proprio atteggiamento ed il proprio comportamento nei confronti del cambiamento climatico. Nell’articolo parlano addirittura di inconscio. Non c’è bisogno di parlare di inconscio.

Le persone in genere perseguono obiettivi a breve termine. Tutte. Meglio stare un po’ meno peggio ora è geneticamente prioritario rispetto alla possibilità di stare molto meglio domani.

Perseguire risultati a lungo termine è determinato dai valori. Ci comportiamo per risultati a lungo termine se sappiamo dove vogliamo andare e cosa vogliamo davvero. Raramente le persone sanno dove vogliono andare per stare bene e come vorrebbero essere. Molto più spesso le persone sanno cosa NON vogliono e cosa non vogliono per non stare male.

Il cambiamento genera ansia. Certe volte il solo pensare di dover cambiare genera ansia. E quando sono gli altri a dirci che dobbiamo farlo ci arrabbiamo.

In poche parole la maggior parte dei nostri comportamenti sono incoraggiati dall’evitare disagi piuttosto che dal raggiungere nuovi piaceri.

Ogni nostro comportamento è un piano finalizzato all’equilibrio emotivo ed è giustificabile in quest’ottica.

Ad esempio, se mia figlia piange, io mi preoccupo (ansia leggera) e farò qualcosa affinché lei smetta di piangere. In questo modo non agisco direttamente per ridurre il suo disagio, ma piuttosto il mio. Anche perché magari le insegno qualcosa di sbagliato e non lo capisco. Tipo se piangi avrai sempre quello che vuoi. Quando i Palermitani buttano l’immondizia per strada, vivono il disagio di averla in macchina, in assenza del valore di decoro e del vivere civile, buttandola immediatamente dove capita, riducono il loro disagio immediato: ” che camurria sta munnizza, unniaieccu? ” Questo vale per ogni comportamento, quindi anche per quelli legati ai cambiamenti climatici. Meglio trascurare i rischi che prevederebbero l’agire in modo drastico oggi, tanto non siamo in emergenza piuttosto che prendere seriamente in considerazione il problema. Vale per ogni cosa.

Il clima ci ucciderà lentamente come il fumo di sigarette, ma è per questo motivo che continuiamo a fumare, credendo che smetteremo in tempo.

Quando abitavamo ancora nella giungla, quello che contava era quello che facevamo nello stesso giorno, non contava quello che avremmo fatto per il futuro. Ci siamo evoluti per centinaia di migliaia di anni nella giungla, non nelle città. Solo il papa ed i faraoni si preoccupavano di quello che sarebbe successo dopo. Facendoci credere che se facevamo quello che dicevano loro, anche noi saremmo andati in paradiso. Intanto loro in paradiso ci vivono subito. Lo stesso vale oggi.

Per questo motivo per i nostri politici è più importante la singola legislatura, chi li voterebbe altrimenti? obiettivi a breve termine per tutti, per loro e per noi. Chi li voterebbe altrimenti?

L’ansia si abbassa fondamentalmente in tre modi.

Scegliendo di non fare, scegliendo di fare a muzzo e scegliendo di fare bene. Solo l’ultima strategia porta buoni risultati ma è l’unica che prevede sforzo ed impegno. Purtroppo quando scegliamo di non fare, l’ansia si abbassa immediatamente. Anche se ad un certo punto, a forza di evitare, saremo tristi e disperati. Che camurria devo chiamare quella persona che mi sta sulle scatole (ansia), vabbè la chiamo domani. Fino a quando continueremo a credere che la vita è quella che ci capita allora staremo male, perché continueremo a stare meno male non facendo cose. Appena capiremo che la nostra vita è il risultato di quello che abbiamo fatto, allora cominceremo a stare bene.

Se i climatologi chiedono aiuto agli psicologi allora da psicologo posso dire che non possono sperare nei politici sopratutto se locali. Per questi problemi i politici non servono e non li risolveranno. Per alcune questioni ne la politica ne la democrazia possono funzionare. Servono scienziati e la scienza non è democratica. Le decisioni vanno prese e basta. L’opinione non serve e la sensibilizzazione non è sufficiente. Servono istituzioni scientifiche di potere al di sopra delle istituzioni politiche d’opinione.

Se non l’hai ancora fatto e vuoi sapere cos’è l’ansia puoi leggere qui.

 

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