Ho visto la Florida e mi viene da piangere. Sono tornato da un paio di giorni e tutti mi chiedono com’è.
Sinceramente non riesco a descriverla perché anch’io la immaginavo ma appena sono arrivato li, il mio cervello limitato non si era nemmeno avvicinato alla realtà.
Tutti dovremmo andarci almeno una volta nella vita per legge. Due settimane in Florida valgono un diploma. E’ un corso di formazione intensivo.
Appena si arriva sembra di essere su un altro pianeta.
La Florida funziona e potrebbe funzionare la Sicilia allo stesso modo e con la stessa formula.
Sinteticamente la Florida non ha un’economia industriale ma agricola e turistica: con questi settori, gli americani hanno trasformato, supportati da una visione collettiva e dal clima, una palude in un paradiso.
Per deformazione preferivo parlare con le persone piuttosto che guardare chiese.
Praticamente tutti erano d’accordo nell’affermare la loro soddisfazione per la gestione della spesa pubblica e burocratica. Ho scoperto che il paradiso si può costruire con il 6 percento di tasse sul reddito e il 6 percento di IVA. Fantascienza? No. La benzina è praticamente gratis e le cose costano molto meno che da noi, panini a parte. Ora non ditemi che gli ospedali si pagano e l’università pure. A loro non interessa perché il pensiero di pagare il 50 percento in tasse disturba il loro senso di libertà. Ospedali e Università ci sono per tutte le tasche e state tranquilli che il servizio più scarso in confronto ai nostri è d’eccellenza. Pagare l’assicurazione sanitaria per loro è normale come per noi pagare il bollo auto, il canone rai, la revisione, l’assicurazione carissima delle nostre macchine, le tasse sulla benzina, i vitalizi ai politici, l’imu, la tarsu e le prostitute.
In Florida si trasferiscono buona parte dei pensionati americani per godersi il meritato riposo e le celebrità per status. In Florida investono tutti gli Stati Uniti e l’hanno reso lo stato più attrattivo in assoluto con un turismo che le nostre cattedrali non avevano neanche nel medioevo. Cattedrali 0 euro a persona, universal studio 180 dollari a persona (praticamente il PIL della Sicilia). Le persone in Florida sono persone e non negri, cinesi, arabi spagnoli o Italiani. Se abiti in Florida e paghi le tasse in Florida sei Americano. Come la Sicilia, anche la Florida è stata terra di conquista in fase coloniale, tutti la volevano e tutti ci sono rimasti. Per essere Americano basta migliorare quello che si è trovato. Questa è multiculturalità, no la nostra. Dove un negro è un turco però lo facciamo rimanere perché siamo buoni. In Florida per entrare devi lasciare impronte digitali, fotografia, intervista d’intenti, ecc… però tutti mi hanno detto che se lavori con un buon “bisiness” nessuno ti butta fuori. Il rispetto tra i cittadini è assoluto e la solidarietà sincera. Il volontariato è volontariato e non un futuro posto di lavoro sottopagato.
In una piccola cittadina ho conosciuto un Palermitano di 50 anni che lavora li da 20. Non posso nominarlo perché qualcuno potrebbe offendersi a cominciare dai suoi parenti. Ma vi assicuro che era il Siciliano più felice che abbia mai conosciuto e soprattutto eccessivamente “cazzuto”.
Mi ha raccontato che dalla Sicilia era dovuto andare via a vent’anni perché con la quinta elementare e senza lavoro. Non poteva campare. Si era trasferito al nord a fare il cameriere. Dopo qualche anno e con qualche soldo da parte aveva fatto un viaggio a New York. A New York ha pensato di avere trovato il paradiso e clandestino è rimasto li a fare il cameriere. Con le mance si è fatto una vacanza in Florida. Dalla Florida non si è più spostato perché con un piccolo prestito e un mese di scartoffie ha aperto un ristorantino che ogni anno gli fa guadagnare un milione di dollari. Adesso con le sue Parole spero di farvi venire i brividi come lui li ha fatti venire a me: “ Angelo, tu unnu capisti, mannali tutti a fari in culu. A me casa è ca. Ca sugnu Ciccio, ho fatto quello che volevo, non mi ha cacato la minchia nessuno e sono felice. Sono felice di pagare le tasse e sono contento quando mi sento utile di contribuire a quello che vedi. Si pigghiano in automatico ru me conto corrente ogni anno. Mancu aiu u commercialista. Ogni anno Tà, si pigghiano i tasse. Non evado niente perché mi sentirei una merda. Me frati mpalieimmu si lamenta ca ci runano ru scientu euro i pensioni o misi. Ma picchì, tu va riccillu, na paatu mai tasse? Ci rissi i vieniri ca, ma un buoli vieniri”.
Io lo so che la Sicilia potrebbe essere la Florida d’Europa però per farla diventare così dobbiamo saperlo tutti.
E’ facile. Potremmo fare arrivare tutti i pensionati d’Europa qui anziché mandarli in Romania o Bulgaria. Potremmo attrarre grossi investitori per fare diventare la Sicilia un grande parco divertimenti con migliaia di nuovi posti di lavoro e milioni di turisti che spendono seriamente. Euro Disney l’avrebbero fatto qui, non a Parigi se solo avessimo un minimo di credibilità. Potremmo diventare davvero multiculturali se riuscissimo a condividere delle regole sociali di base con i nostri immigrati. Potremmo fare tantissime cose… ma prima di tutto dovremmo essere attraenti e seducenti. Le regole di base sono sempre le stesse: per essere corteggiati dobbiamo essere puliti e non eccessivamente esigenti. Voi investireste i vostri risparmi in un posto che non vi garantisce sicurezza di nessun tipo e per giunta puzzolente? Vi ci trasferireste? Firmereste mille carte? La Sicilia sarà un paese turistico quando qualcuno verrà per le sue vacanze e non se ne vorrà più andare. Solo allora.
Me ne frego dell’Italia, noi siamo diversi, lo sappiamo. Però per sopravvivere da soli dovremmo prima diventare grandi. E allora con responsabilità potremmo avere la nostra benzina senza accise, la nostra energia rinnovabile, le nostre attrazioni nella modernità, i nostri posti di lavoro, i nostri investitori, poche tasse, strade pulite, differenziata, ospedali che funzionano ed essere tutti Siciliani invidiati per il nostro sole. Fino ad allora possiamo continuare a dire No Euro, dare fuoco ai nostri boschi e guardare qualche film Americano.