Perché le brave persone litigano?

Cosa sono le credenze?

Una credenza è tutto ciò che crediamo vero senza che necessariamente lo sia, ma che comunque condiziona i nostri comportamenti.

Certe volte, riuscire a non alzare i torni è davvero difficile. Certe volte evitare la lite è quasi impossibile. Per molti, riuscirci equivale ad avere una pazienza infinita, per altri servirebbe invece la capacità di riuscire ad accettare i pensieri altrui senza veder compromesse le proprie certezze e la propria identità.

Mi spiego meglio.

Ognuno di noi, da quando nasce, comincia ad orientarsi nel mondo attraverso tutto quello che impara e ogni cosa che impariamo si trasforma inevitabilmente in credenze.

Ogni bambino è contento quando scopre che la domenica non si va scuola. Ma cos’é la domenica forse non lo capirà mai. La domenica non esiste. Esiste la terra che ruota su sé stessa ogni 24 ore. Per organizzarsi, ad un certo punto le persone hanno deciso di dare un nome a sta cosa che c’era prima luce e poi buio, luce, buio, luce, buio. Contando alla meglio le cose che vedevano in cielo con certa regolarità, hanno pensato: “talè, chiamiamo i giorni luna (di), marte (di), mercurio (di), giove (di), venere (di), e giorno del signore ”; “Aspè, ma il giorno del signore ci dobbiamo riposare giusto?”; “Certo giusto.”.

Ma di chi è il bisogno di riposarsi, di Dio o delle persone? Delle persone. Però se pensi che l’ha fatto pure Dio è meglio.

I bambini imparano che ogni tot giorni si riposano non per il fatto che ogni tanto è necessario riposarsi ma per credenze di cui si è persa la consapevolezza.

La maggior parte dei nostri comportamenti sono determinati da credenze che hanno perso la consapevolezza dei fatti. Se tornassimo ai fatti ci stupiremmo di quante cose facciamo senza motivo.

A meno che non cambiano i bisogni e questi bisogni vengono condivisi dalla comunità/società, le persone nella maggior parte dei casi continuano a fare cazzate (conformismo). La prima cosa che mi viene in mente ad esempio è … ok. Quella che hai in mente tu, ora. Pure per me.

Perché sto parlando di sta cosa? Perché ad un certo punto, se le persone irrigidiscono le proprie credenze, irrigidiscono la propria capacità di prendere decisioni e di giudicare oggettivamente quello che succede.

La rigidità psicologica è molto spesso all’origine del disagio psicologico.

Più siamo rigidi più corriamo il rischio di essere ostili e aggressivi, ansiosi e tristi, invidiosi e gelosi.

Per esempio: Immagina che per me è molto importante attribuire la parola famiglia ad un maschio della specie umana ed una femmina della specie umana che generano un cucciolo umano e che vivono tutti e tre insieme.

Questa è una famiglia. Tutti d’accordo? Ok. Io credo pertanto che la parola “famiglia” deve essere attribuita a questo tipo d’insieme di persone. Ok, devo dirti la verità. Io non lo credo. Ma facciamo finta che lo credo.

Se lo credessi, quanto lo crederei? Facciamo finta che per me questa cosa è di importanza vitale. Facciamo finta che non ammetto eccezioni. Quanto sono disposto a tollerare pensieri contrastanti la mia visione? Molto poco, anche se le altre concezioni non intaccano minimamente il mio stile di vita. Di fatto la mia vita non cambia, ma perché allora sclero? Perché verrebbe intaccata la mia visione del mondo. Ogni visione del mondo produce certezze, rassicurazioni e identità.

Ogni nostra credenza serve di fatto a rimodulare tensioni emotive. Facciamo finta che per me la famiglia di uomo, donna e figlio è fondamentale perché altrimenti penso che l’umanità si autodistruggerebbe (catastrofismo). Come mi sento secondo te se penso una cosa del genere? Molto ansioso. Cosa devo fare per tenere sotto controllo l’ansia? Impedire che possano affermarsi altri tipi di famiglia.

Ma ora facciamo finta che arrivi tu che condividi il mio concetto di famiglia uomo-donna-bambino, ma non ti basta. Pensi che prima di fare questo insieme di persone è necessario procedere con un rito (matrimonio) se no la famiglia non funziona e non è una vera famiglia. Io che ero molto rigido, in realtà adesso sono più morbido e penso che sei rigido tu. Ecco, ci sarà sempre un modo per essere ancora più drastici. Soprattutto quando ci confrontiamo con credenze.

Per stare bene è necessario pertanto perseguire quella che viene definita “flessibilità psicologica”.

Ogni volta che un fatto, diventa una credenza rigida, in automatico interpretiamo eventuali conseguenze e giudichiamo positivamente o negativamente chi condivide o non condivide la nostra credenza.

Il fatto: Esiste il sentimento umano che chiamiamo amore.

Credo che si possano amare solo persone del sesso opposto.

Credo che si devono amare solo le persone del sesso opposto.

Questa cosa la credo fortemente. Ne sono davvero convinto.

Come giudico le persone che non amano persone del sesso opposto? Malate. Schifose. Merde.

Ma perché credo questa cosa? Perché in qualche modo me l’hanno insegnata.

Il fatto che non si possono amare persone dello stesso sesso è un fatto? No. È una credenza.

Di fatto è possibile amare persone dello stesso sesso.

Ogni credenza si forma però per ragioni evolutive adattive.

Ad un certo punto l’umanità ha cominciato a diffondere credenze circa l’impossibilità e l’innaturalità di poter amare persone dello stesso sesso. Chissà cos’era successo a chi comandava. Chissà cos’é successo a chi era più influencer.

Il problema è che ognuno di noi non ha molto tempo o molto interesse ad approfondire le proprie credenze, quindi la vita di ognuno di noi va avanti fino a quando le credenze non interferiscono seriamente nella qualità della propria vita.

Ad esempio. Sposarsi è importante. Fino a trent’anni fa al sud si sposavano tutti. La convivenza era proibita. Chi conviveva era giudicato male. Adesso invece va bene. Ma perché? Semplice. Picchì i cristiani unnannu una lira. Si è pertanto socialmente rimodulata una credenza condivisa per nuove esigenze e bisogni sopraggiunti.

Allora, sinceramente non lo so perché stiamo parlando di sta cosa.

Volevo parlare di altro.

Volevo parlare del fatto che le persone litigano. Tutti litighiamo. Anche le brave persone litigano e lo fanno soprattutto quando si discutono credenze.

Le credenze regolano la nostra vita sociale e si affermano soprattutto in ambito religioso, politico e sanitario.

Esiste Dio, quanto e come dobbiamo credere in Dio? Deve vincere la sinistra o la destra? Cosa c’è dopo la morte, tu hai mai visto i batteri?

Fidatevi. Se volete andare d’accordo con le persone non parlate mai di queste cose. Evitate di parlare di politica, di religione, di sanità e morte. Fidatevi.

A meno che non siete abbastanza flessibili. Se litigate provate a considerare la possibilità che state discutendo credenze e non fatti.

I fatti mettono tutti d’accordo.

Se non ci riuscite ricordatevi che più vi innervosite più le vostre credenze sono rigide. E più le vostre credenze sono rigide più servono a tenere sotto controllo la vostra ansia e la vostra identità.

Vale per tutti, cristiani, musulmani, fascisti, comunisti e compagnia bella.

Per questo motivo solo chi non crede non ha mai fatto male a nessuno.

Per questo motivo gli scienziati discutono fatti e hanno imparato che hanno tutti ragione fino a prova contraria.

Se vi innervosite il problema siete voi. No gli altri. Siete voi che vi arrabbiate, non sono gli altri che vi fanno arrabbiare.

Provate ad essere liberi. Siamo nati liberi.